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Il segmento testuale Il vecchio è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 491Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 183

Brano: [...]riunificazione socialista e la confluenza del nuove P.S.I. nelle file dell’I.O.S. (Internazionale operaia e socialista). Per diversi aspetti egli contribuì, sempre nel quadro della tradizione ita

liana e nel contesto della socialdemocrazia postbellica, a delineare una rappresentazione del fascismo, che seppure carente per quanto riguardava l’analisi sociale e culturale, era animata e sorretta da una forte capacità di resistenza e di sfida.

Il vecchio Turati, che era giunto in Francia sulla soglia dei settantanni, si caratterizzò nell’esilio soprattutto per aver coltivato l’individuazione su scala europea del fascismo, e per non essersi distaccato dalla più giovane intellettualità socialista all’estero rappresentata da uomini come Fernando De Rosa (v.), Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Carlo Rosselli. Ne uscì un rapporto critico con la sua opera e la sua eredità si proiettò, nell’Italia postfascista, anche al di fuori del P.S.I. e del movimento socialista.

Bibliografia: Scritti di Turati: Discorsi parmeritari, a c. di A. Schiavi, Roma 1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 377

Brano: Vichy

“collaborazione” che cerehie dirigenti deN’amministrazione e della società francese offrirono ai tedeschi e alla quale appunto si contrappose la Resistenza; dall'altra, il tentativo di realizzare, all’ombra dell’occupazione straniera, una riforma reazionaria dello Stato, di carattere marcatamente legittimista e antirepubblicana.

Le origini

Il vecchio maresciallo Pétain, il prestigioso vincitore di Verdun, era stato portato alla ribalta della vita politica il 16.6.1940, con la nomina a presidente del consiglio (in successione di Paul Reynaud) di fronte all’incalzare delle truppe germaniche. Convinto della necessità non solo di chiedere la tregua alla Germania trionfante, ma di portare la Francia fuori dal conflitto, separandosi così daH’alleato britannico, Pétain mostrò quale orientamento intendeva seguire fin dall’appello con cui, il 25 giugno, si rivolse pateticamente al popolo francese invocando il “rinnovamento” della Francia e la sua [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 348

Brano: [...]osiddetto “attesismo”.

Fonti: Per il giudizio di R. Battaglia, cfr. Storia della Resistenza italiana. 8 settembre 194325 aprile 1945, Torino, Einaudi, 1964, cap. VII, par. “Le tentazioni dell’attesismo”, pp. 162167. Per quanto riguarda la memorialistica, cfr. E. Campodonico, Il gruppo del

San Martino e la battaglia del 1315 novembre 1943, in “Il Movimento di liberazione in Italia”, settembre 1949, n. 2, pp. 2736; e San Martino, a firma de “Il vecchio alpino”, in Istituto varesino per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea, La Resistenza in provincia di Varese. Il 1943, Varese, Consorzio artigiano L.V.G., 1983, pp. 123134 (con un’ampia rassegna bibliografica) .

G. Gras.

San Martino di Lupari

Comune di circa 10.000 abitanti (4.500 nel capoluogo) a 32 km da Padova, negli ultimi giorni della Guerra di liberazione fu vittima di una feroce quanto gratuita rappresaglia nazista.

La strage

La sera del 28.4.1945 migliaia di tedeschi della 29a Divisione “Falck” in rotta attraversarono la provincia di Padova, diretti a [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 688

Brano: [...] socialiste e il Congresso del P.S.I. a Firenze, nel 1896, per vedere espressa una posizione politica nazionale riguardante i mezzadri. La relazione di Leonida Bissolati rivendicò in quel congresso « la garanzia di un minimo necessario alla sussistenza dei mezzadro » e, definendo quella che sarebbe poi rimasta per molto tempo una tradizionale posizione socialista, auspicò la fine del contratto mezzadrile per instaurare l'economia a salariati.

Il vecchio patto colonico cominciò comunque a essere considerato dai contadini non solo ingiusto, ma anacronistico. La modifica delle sue clausole, più o meno simili fra loro nelle varie regioni, costituì l’obiettivo delle lotte che andavano maturando.

Tra le clausole in pieno vigore verso la fine del secolo scorso vi era, per esempio, quella per cui il mezzadro riceveva soltanto i due quinti dell'uva raccolta. Inoltre egli era tenuto a fornire gratuitamente la mano d'opera per l'abitazione privata del padrone, a consegnare una certa quantità di uova, polli e prodotti dell’orto e del frutteto, a forn[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 215

Brano: [...]cendenza degli Alleati: per quanto condizionate fossero le scelte, gli Alleati stessi non poterono impedire che all’indomani della liberazione di Roma si insediasse nella Capitale un altro governo, che meglio rispecchiasse la situazione del paese impegnato nella Guerra di liberazione. Giunto a Roma l’8 giugno, già dimissionario, il giorno dopo Badoglio se ne partì e il 10 Bonomi (v.) iniziò i sondaggi per costituire il primo governo del C. L.N.. Il vecchio maresciallo abbandonò definitivamente la lotta politica. Per dodici anni sopravvivrà a se stesso, occupato a redigere le proprie memorie.

L’ondata epurativa lo toccò appena con la revoca da senatore, decretata il 30.3.1945, ma cassata due anni dopo; e con quella inchiesta sulla mancata difesa di Roma che (come, quarantanni avanti, l’altra inchiesta su Caporetto) avrebbe potuto collocare in giusta luce anche la sua condotta armistiziale. Essa invece

Badoglio, Pietro

non ottenne altro risultato che di risolversi in un processo con esito largamente assolutorio. Il compito di trarre il b[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 256

Brano: [...]a Bassano del Grappa (v.), durante la Guerra di liberazione fu oggetto di un’azione partigiana. Il 17.2.1945 una pattu

glia di sabotatori della Brigata «Masaccio» riuscì a minarlo e a farlo parzialmente crollare, rendendolo impraticabile. L’ardito sabotaggio, che facendo seguito alle durissime rappresaglie compiute dai nazisti nel precedente autunno dimostrava l’indomabile spirito della Resistenza, danneggiò sensibilmente l’esercito invasore. Il vecchio ponte di legno, infatti, rappresentava la sola vra di transito a disposizione delle truppe germaniche, da quando gli aerei degli Alleati avevano bombardato, distruggendolo, il ponte nuovo.

Per rappresaglia, i nazisti prelevarono dalle carceri di Bassano 3 patrioti che da tempo vi erano detenuti e li fucilarono sul ponte. Caddero così Federico Alberti e Cesare Lunardi, di Foza; Antonio Zavagnin, di Zuliano. Ai cadaveri i nazisti appesero un cartello con la scritta « lo sono un bandito ».

Basso, Lelio

N. a Varazze (Savona) i! 25.12.1903; avvocato. Aderì giovanissimo al Partito socialis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 68

Brano: [...]porto e il credito sono nelle mani dello Stato e lo Stato stesso e il suo apparato di repressione non servono gli interessi della borghesia monopolistica, ma gli interessi dei lavoratori della città e della campagna. Il regime sociale di questi Stati si differenzia da tutti gli Stati da noi conosciuti sinora: è qualcosa di assolutamente nuovo nella storia dell’umanità. Non è la dittatura della borghesia, ma neppure la dittatura dei proletariato. Il vecchio apparato statale non è stato spezzato come nell’Unione Sovietica, ma si riorganizza mediante la partecipazione continua dei fautori del nuovo regime. Non sono Stati capitalisti nel senso abituale della parola, però non sono nemmeno Stati socialisti. Con la nazionalizzazione dei principali mezzi di produzione e col carattere stesso di questi Stati sono state gettate le basi per il loro passaggio al socialismo ». (£. Varga, Ungheria, giugno 1947).

« Il 'nostro popolo è per una repubblica parlamentare che non sia una repubblica plutocratica? Esso è per un regime repubblicano popolare e non pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 121

Brano: [...]

Nel giugno 1942 si realizzò il grande sogno di Mussolini: nacque l’Armir, ossia l’Armata italiana in Russia che venne indicata come Vili Armata e fu affidata al comando del generale Italo Gariboldi. 500 tradotte avrebbero trasportato sul fronte russo altri 160.000 italiani, cioè le divisioni «Sforzesca», «Cosseria », « Ravenna », « Vicenza », e il Corpo d’armata alpino comprèndente le divisioni alpine « Tridentina », « Julia » e « Cuneense ». Il vecchio C.S.I.R., rinsanguato da complementi, avrebbe assunto la nuova denominazione di XXIV Corpo d’armata. Ma anche le nuove unità deH’Armir erano spaventosamente inadatte al loro ruolo. L’esperienza del C.S.I.R. non era servita a nulla: molti muli e nessun carro armato.

Nel viaggio dall'Italia al fronte russo, agli occhi dei soldati italiani si presentarono strane visioni, sovente incomprensibili. In Polonia, in Ucraina, lungo i binari della ferrovia centinaia di ebrei languivano, morivano. Ovunque si incontravano villaggi distrutti, miseria, disperazione. La strategia del genocidio, voluta da [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 556

Brano: [...]arono in Marocco il generale Alphonse Juin (v.) con l’ordine di stroncare definitivamente il movimento nazionalista. Per quanto Juin, prendendo gli ordini alla lettera, facesse del Marocco terra bruciata, anticipando le tecniche della successiva guerra di Algeria, la resistenza popolare si rivelò più solida del

previsto. Allora Juin rimise in movimento il pascià elGlaoui che, con i suoi berberi, marciò su Rabat e impose al sultano la resa.

Il vecchio sultano cedette, ma le forze nazionaliste (nel frattempo si era consolidato un piccolo ma attivo Partito comunista ed erano sorte potenti organizzazioni sindacali) decisero di costituirsi in un Fronte unico per rispondere alla repressione che già contava 30.000 arresti. Impressionati dalla forza popolare del nazionalismo, i colonialisti francesi decisero allora di colpire ancora più a fondo, aprendo così una seconda crisi risolutiva nei rapporti tra la Francia e il Protettorato.

La « Mano Rossa »

Il 17.12.1952 la Mano Rossa, una organizzazione ultra dedita all’assassinio dei dirigenti n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 402

Brano: [...]toldi e Luigino Comolli di Omessa, i fratelli Lino e Pietro De Micheli (l’uno ventenne, l’altro di 22 anni) e Mario Godi.

A perorare la causa dei prigionieri in nome delle convenzioni internazionali intervenne il parroco, e il comandante fascista

vuol confessarli, vieni fuori subito ».

Il prete interruppe la messa, uscì sul sagrato, vide i partigiani con le mani legate e il volto verso il muro. Alle loro spalle il plotone di esecuzione. Il vecchio parroco implorò, insistette che l’infermeria doveva considerarsi protetta dalle convenzioni internazionali. I fascisti, sghignazzando, risposero con alcune raffiche rabbiose. I patrioti caddero l'uno sull’altro gridando.: « Viva ì * Italia! ».

B.Cal.

Fornovo di Taro

Comune di 6.200 abitanti (3.000 nel capoluógo) in provincia di Paj*ma, lungo la strada statale n.#62 del Passo della Cisa (v.).

Già prima dell’8.9.1943 esistevano a Fornovo di Taro uri nucleo organizzato di antifascisti e una sezione clandestina del Partito comunista, sicché alla proclamazione dejl’armistizio quegli an[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il vecchio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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